Pestaggio di Galatina - intervista al sindaco Fabio Vergine
- stampnewsredazione
- 28 mag
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Il 16 aprile un episodio di violenza è prepotentemente entrato nell'orizzonte della cronaca nazionale, quando nella sala d'attesa della stazione ferroviaria di Galatina, in provincia di Lecce, un ragazzo di 15 anni è stato brutalmente picchiato da un gruppo di sei adolescenti. La vittima si trovava in compagnia di alcune coetanee, quando una raffica di pugni, calci e colpi di cintura si è scagliata contro di essa, resa impotente dall'impeto dei propri aggressori. Ad aggiungersi alla violenza fisica, valsa la rottura di una costola e altre numerose ferite, vi è quella verbale trasportata dagli insulti omofobi e razzisti che hanno accompagnato gli attacchi della baby gang.
La “gang del bosco”, come si autodefinivano i giovani coinvolti nel pestaggio, ha agito di fronte al palcoscenico mediatico dei loro social network, con cui i colpi sferrati dagli aggressori sono stati platealmente condivisi, acuendo la violenza e lo scherno offerti da un gesto già nelle intenzioni macchiato dalle tinte oscure della disumanità. L'episodio ha suscitato una forte reazione da parte delle istituzioni e della società civile, che hanno fin da subito condannato il gesto compiuto dai sei adolescenti, tutti minorenni e con un'età compresa tra i 14 e i 17 anni. L'accaduto è rapidamente sfuggito dalla giurisdizione degli organi di stampa, trasferendosi dai titoli di giornale alle narrazioni sensazionalistiche dell'informazione online e ha creato attorno a sé una bolla mediatica dalla forte risonanza.
Racconti, dicerie e descrizioni spesso fuorvianti dell'accaduto hanno intricato la cronaca di un fatto che sembra aver segnato nel profondo il tessuto sociale della cittadina salentina. Per districare la trama di questa vicenda e tentare, nel nostro piccolo, di riportare chiarezza in un giornalismo sporco di scandoli e calcolati clamori, abbiamo portato dinanzi ai nostri microfoni il dottor Fabio Vergine, sindaco di Galatina, che ha risposto alle interrogazioni della nostra Giulia.
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