top of page

L'ascesa della destra in Europa è il nuovo scenario globale

  • Alice Ciardo
  • 11 mar
  • Tempo di lettura: 4 min

La vittoria dell’AfD in Germania e la rielezione di Trump negli USA stanno ridefinendo l'assetto politico mondiale. Mentre la destra cresce in Europa, l'UE reagisce con nuove strategie di sicurezza e difesa per affrontare un panorama geopolitico sempre più incerto.


 

Da Il sole 24 Ore
Da Il sole 24 Ore

Negli ultimi anni l'Europa ha assistito a una significativa ascesa dei partiti di destra e di estrema destra, fenomeno che ha ridisegnato il panorama politico del continente. Tutto ciò è stato particolarmente evidente in Germania, dove l'Alternativa per la Germania (Alternative für Deutschland, AfD) ha raggiunto risultati storici nelle elezioni federali del 2025, sotto la guida di Alice Weidel. Parallelamente, la rielezione di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti nel 2024 ha avuto un impatto profondo sulle relazioni internazionali e sull'ordine mondiale.


La svolta a destra della Germania


Le elezioni federali tedesche del 2025 hanno segnato una svolta significativa nel panorama politico del Paese. La CDU/CSU, guidata da Friedrich Merz, ha ottenuto il 28,5% dei voti, assicurandosi 208 seggi nel Bundestag. Tuttavia, l'elemento più sorprendente è stato l'ascesa dell'AfD, che ha conquistato il 21% dei voti, ottenendo 152 seggi e diventando la seconda forza politica del Paese.  Questo risultato rappresenta il più alto consenso ottenuto dall'AfD dalla sua fondazione, riflettendo un crescente sentimento anti-immigrazione e una diffusa insoddisfazione verso i partiti tradizionali.


Il ruolo di Alice Weidel


Alice Weidel, economista con un background internazionale, ha svolto un ruolo cruciale nell'ascesa dell'AfD. La sua carriera professionale include esperienze presso istituzioni finanziarie di rilievo, come Goldman Sachs e Allianz Global Investors, oltre a un periodo trascorso in Cina, dove ha imparato il mandarino. Weidel si è unita all'AfD nel 2013, attratta dalle posizioni euroscettiche del partito, e nel 2017 è stata scelta come co-candidata principale per le elezioni federali, portando il partito a diventare la terza forza politica in Germania. Nel dicembre 2024 la leadership federale dell'AfD l'ha proposta come candidata principale per le elezioni federali del 2025, segnando la prima volta che il partito presentava un proprio candidato alla cancelleria.


Weidel si distingue per le sue posizioni economiche liberali, ispirate a Margaret Thatcher, e per la sua critica alla politica migratoria della cancelliera Angela Merkel. Ha proposto l'istituzione di "zone economiche speciali" in Medio Oriente per incentivare i professionisti a rimanere nei loro Paesi d'origine, evitando la fuga di cervelli. Inoltre, pur sostenendo l'adesione della Germania all'Unione Europea, ha suggerito l'uscita dei Paesi economicamente deboli o una riforma sostanziale dell'UE.


La vita personale di Weidel, che vive con la sua partner di origine straniera e i loro due figli, contrasta con la visione tradizionalista della famiglia promossa dall'AfD. Questo aspetto, insieme alla sua esperienza professionale internazionale, le ha permesso di ampliare la base di sostegno del partito, attirando l'attenzione sia dei media nazionali che internazionali.


Il contesto europeo


Ad ogni modo, la Germania non è un caso isolato; diversi Paesi europei hanno visto un incremento del sostegno ai partiti di destra e di estrema destra. Nel luglio 2024, è stato costituito il gruppo "Europa delle Nazioni Sovrane" (ESN) al Parlamento Europeo, su iniziativa dell'AfD tedesca. Questo gruppo riunisce partiti ultranazionalisti e conservatori di otto Paesi membri, accomunati dalla volontà di rafforzare la sovranità nazionale, adottare misure più rigide contro l'immigrazione illegale e opporsi al Green Deal europeo e all'invio di armi all'Ucraina.


L'impatto della rielezione Donald Trump


La rielezione di Donald Trump nel 2024 ha avuto ripercussioni significative sull'ordine internazionale. La sua amministrazione ha adottato misure che hanno messo in discussione l'ordine mondiale stabilito dagli Stati Uniti dopo la Seconda Guerra Mondiale, caratterizzato da libero scambio e alleanze come la NATO. Le politiche di Trump, tra cui l'imposizione di dazi punitivi agli alleati e la sospensione degli aiuti militari all'Ucraina, hanno spinto gli alleati a rivedere le proprie strategie. In Europa il presidente francese Macron sta perseguendo politiche di riarmo e sicurezza indipendenti. Regioni storicamente pro-americane, come l'Europa orientale, si sentono ora alienate, preoccupate dall'imprevedibilità degli Stati Uniti. L'apparente allineamento di Trump con leader autoritari rispetto agli alleati democratici tradizionali sta rimodellando le alleanze globali, con la Cina che si propone come forza stabilizzatrice. L'Unione Europea affronta la sfida di diventare un attore di sicurezza unito senza il supporto americano, promuovendo discussioni sulla formazione di nuove coalizioni di difesa. Questo cambiamento comporta rischi di maggiore instabilità globale e potenziali conflitti.


La risposta dell'Unione Europea


Di fronte all’incertezza geopolitica causata dalla rielezione di Trump e dall’ascesa della destra in diversi Paesi membri, l’Unione Europea ha intensificato gli sforzi per rafforzare la propria sicurezza e autonomia strategica. In un vertice straordinario a Bruxelles, i 27 leader dell’UE hanno approvato un piano di riarmo senza precedenti, destinato a ridurre la dipendenza dalla NATO e dagli Stati Uniti.


Parallelamente, sono state avviate consultazioni con Paesi alleati come Regno Unito, Canada, Turchia, Norvegia e Islanda per definire una strategia comune di difesa europea. La Commissione Europea ha inoltre proposto un incremento del budget per la sicurezza, puntando su investimenti nell’industria bellica e sulla creazione di un comando militare unificato.


A livello politico, il Parlamento Europeo ha intensificato il dibattito sulla necessità di una maggiore integrazione delle politiche di sicurezza e immigrazione, anche in risposta alla crescita dei movimenti sovranisti. Tuttavia, il rafforzamento delle forze di destra e l’opposizione di alcuni governi, come quello ungherese e polacco, rendono il processo complesso e controverso.


L’UE si trova dunque a un bivio: da un lato la necessità di maggiore coesione e indipendenza, dall’altro le tensioni interne che potrebbero ostacolare il percorso verso un’Europa più autonoma e sicura in un mondo sempre più instabile.

Comments


bottom of page