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Trump contro Zelensky: è scontro alla Casa Bianca

  • Alessandro Borlizzi
  • 7 mar
  • Tempo di lettura: 3 min

L'incontro tra Trump e Zelensky alla Casa Bianca è degenerato in un duro scontro verbale, con Trump che ha accusato l'ucraino di ingratitudine e imprudenza. La tensione ha fatto saltare l'accordo sulle terre rare, con Trump che ha minacciato di ritirare il sostegno USA se non si raggiungerà un cessate il fuoco.

 



Un incontro che sarà ricordato per decenni come uno dei fatti più rilevanti della cronaca politica degli anni Venti del nuovo millennio. Il presidente americano Donald Trump torna nuovamente a fare la storia, e nuovamente in negativo, di quella storia che qualsiasi popolo coscienzioso farebbe volentieri a meno. Tra le mura dello Studio Ovale, di fronte allo stesso caminetto che ha accompagnato il lavoro di Lincoln e Obama, il presidente dell’Ucraina, Volodymir Zelensky, e il suo corrispettivo americano, Donald Trump, si sono resi protagonisti di un intenso duello verbale, in occasione dei saluti preliminari che avrebbero dovuto precedere l’incontro per l’accordo sulle terre rare, che consegnerebbe allo Zio Sam il controllo di parte delle risorse minerarie dell’Ucraina.


All’origine della lite, avvenuta davanti alle telecamere e ai microfoni della stampa, è stata un’insinuazione di Zelensky, non così forsennata: “Tutti hanno problemi, anche voi. Ma avete un bell’oceano e non li sentite adesso. Ma li sentirete in futuro.”

Proprio questo passaggio ha infuriato gli animi del tycoon. Il presidente Trump e il suo vice J.D. Vance hanno aggredito Zelensky, accusandolo di “giocare con la Terza guerra mondiale”, di “mostrarsi irrispettoso” nei confronti di un Paese – gli Stati Uniti - per il quale dovrebbe provare, al contrario, una profonda gratitudine. Il presidente americano ha, poi, sottolineato come gli aiuti americani, sia economici che materiali, siano risultati fondamentali per il sostegno dell’esercito ucraino che, altrimenti, “avrebbe perso la guerra in due settimane”. Gli attacchi sferzati dai vertici della politica americana non terminano qua, ma continuano con un’umiliazione politica senza precedenti: Trump ha più volte evidenziato come il presidente Zelensky non sia nella posizione di “dettare le regole del gioco”; di essere ormai privo di “carte da giocare”, in riferimento alle condizioni stremate dell’esercito ucraino, a corto di armi, finanziamenti e, soprattutto, di uomini; di “azzardare”, infine, “con la vita di milioni di persone”, mettendole a repentaglio. Inutili si sono rivelati i tentativi dell’ucraino di rispondere alle accuse, osteggiate dalle continue interruzioni dei padroni di casa.


Umiliazione che sarebbe iniziata, persino trasposta sul piano personale, fin dall’arrivo di Zelensky all’interno della Casa Bianca, quando il presidente si sarebbe dimostrato infastidito dall’abbigliamento poco formale dell’ucraino – che dall’inizio della guerra indossa, anche nelle apparizioni ufficiali, vestiti tecnici o militari, in segno di rispetto per il popolo e il suo esercito. «È vestito di tutto punto, oggi» avrebbe esordito, secondo Axios, Trump, nell’accogliere Zelensky.

Un clima di tensione che ha portato il “dialogo” a chiudersi con una velata minaccia da parte del presidente americano: “Se otteniamo un cessate il fuoco lo accetti. O fai un accordo, oppure noi ci tiriamo fuori”.


Sicuramente una cesura infelice quella che ha portato al termine dell’incontro preliminare tra i due presidenti. La delegazione diplomatica ucraina ha, in realtà, tentato di portare a compimento gli accordi anche successivamente allo scontro pubblico, ma Donald Trump avrebbe spinto, attraverso la mediazione del segretario di Stato Marco Rubio, il presidente Zelensky ad andarsene, vanificando ogni possibilità di firma.

Un estremo tentativo di ricongiungimento sembra essere il ringraziamento pubblico rivolto agli Stati Uniti sul profilo X di Zelensky: “Grazie America per il sostegno, grazie per questa visita. Grazie al presidente, al Congresso e agli americani. L’Ucraina ha bisogno di una pace giusta e duratura, e stiamo lavorando esattamente per questo». Volodymyr Zelensky, ai microfoni di Fox News ha, infatti, definito “recuperabile” il rapporto con Donald Trump. Rimane, in ogni caso, avvolto nell’alone dell’imprevedibilità il futuro dei rapporti geopolitici tra Stati Uniti, Ucraina, Russia ed Europa, che, mai come oggi, sono tenuti stabili da flebili legami, e con quest’ultima che appare sempre meno rilevante sul piano della politica internazionale.

 

 

 

 

 

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